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Intervista ad Alessandro Compagno, direttore della Biblioteca comunale “Antonio Labriola” di Anagni

La biblioteca comunale “Antonio Labriola” può essere considerata una delle più grandi e più attive del Sistema Bibliotecario della Valle del Sacco. Vanta un patrimonio librario di circa 45.000 volumi, un locale completamente dedicato alla sezione ragazzi, periodici, materiale audiovisivo, 40 posti per la lettura e postazioni per ascoltare musica e guardare video; offre servizi quali il prestito intersistemico e interbibliotecario, oltre ad organizzare eventi per la promozione della lettura. Abbiamo intervistato il direttore Alessandro Compagno con il quale abbiamo parlato del tema della Cultura ai tempi del Covid-19 e delle iniziative messe in atto dalla biblioteca per far fronte all’emergenza Coronavirus.

alessandro compagno

“Il Covid ci ha permesso di scoprire nuove risorse”

Questa l'istintiva affermazione del direttore Alessandro Compagno quando gli abbiamo proposto l’argomento della nostra intervista, che ringraziamo moltissimo di averci accordato.

A proposito di utenza, come risponde la comunità alle attività che organizzate e ai servizi che mettete a disposizione?

I lettori che frequentano abitualmente la biblioteca sono anche degli assidui frequentatori delle nostre attività, della sezione ragazzi e della sezione adulti. Il servizio più richiesto è sicuramente il prestito interbibliotecario, che ci permette di collaborare con numerose biblioteche, non solo del Sistema della Valle del Sacco a cui aderiamo, ma anche con istituzioni dislocate in tutta Italia, isole comprese.

 

Arriva il Covid-19 e con esso le norme di contenimento che impongono la chiusura della Biblioteca. Qual è stata la vostra prima reazione ?

“Come facciamo a garantire un servizio?” Questo è stato il nostro primo pensiero. Per noi chiudere le porte della biblioteca ai nostri utenti senza trovare soluzioni alternative avrebbe rappresentato una sconfitta, ma dovevamo farlo nel rispetto delle disposizioni di sicurezza che ci venivano richieste.

 

“Il Covid ci ha permesso di scoprire nuove risorse”, a quali risorse esattamente si riferisce? Quali novità avete apportato nei servizi forniti?

Durante il nostro ultimo giorno di lavoro in presenza, con le mie collaboratrici, abbiamo pensato di mettere in evidenza un servizio che era poco sfruttato dai nostri utenti, il prestito degli e-book. Per la mia esperienza di bibliotecario posso affermare che i forti lettori sono legati al libro di carta, più che alla versione digitale. Ma in queste circostanze gli e-book sono stati d’aiuto, sono riusciti ad arrivare anche ai lettori meno assidui. Le richieste di prestito, assistenza bibliografica e di iscrizione sono passate tutte sui canali digitali. Insomma, abbiamo cercato di restare accanto ai nostri utenti e alle loro esigenze anche da remoto. Non abbiamo saltato neanche l’appuntamento del premio ai Lettori che facciamo ogni anno ad aprile. Abbiamo addirittura annunciato la vittoria ai nostri lettori più assidui con una video chiamata!


Molte persone durante il lockdown hanno preso serie e profonde decisioni di cambiamento nel proprio stile di vita.
É accaduto anche alla vostra biblioteca? Ci sono servizi che state pensando di rinnovare in via definitiva?

Il lungo periodo di lockdown che abbiamo vissuto ha portato anche noi a riflettere su alcuni aspetti del nostro lavoro. Le video riunioni sulle piattaforme sono state utilizzate spesso per coordinare le attività. Il continuo uso della tecnologia ci ha portato a modificare alcune procedure di archiviazione nella gestione dei prestiti interbibliotecari, ma soprattutto ci ha fatto capire che il libro digitale ha un suo pubblico di lettori, diversi dagli amanti della carta. Questa constatazione aprirà per la nostra biblioteca prospettive di lavoro diverse. Inoltre, questa esperienza digitale ci ha portato a investire su un pubblico molto più variegato, anche grazie all’acquisto di e-book accessibili che permetteranno l’abbattimento di barriere visive. Il libro e la conoscenza devono essere a portata di tutti.

 

Molte biblioteche hanno deciso di rimanere chiuse, limitando al minimo quei servizi che mettessero il personale e il pubblico a stretto contatto. Ad Anagni invece è accaduto qualcosa di diverso: il 16 marzo è uscito sulla rivista online Anagnia un vostro comunicato che annunciava la consegna a domicilio dei libri! Come ha reagito il pubblico a questa vostra iniziativa?

Nonostante le enormi difficoltà del momento cerchiamo in ogni modo di venire incontro ai nostri utenti e, ove possibile, soprattutto per l’utenza più anziana, facciamo il prestito a domicilio.

 

Quali materie sono state maggiormente oggetto di lettura da parte degli utenti in remoto? Avete notato una variazione nei soggetti scelti?

Gli interessi dei lettori sono sempre molto diversi, ma direi che i romanzi contemporanei sono stati tra i libri più letti. Nelle librerie domestiche c’è sempre un gran numero di libri già letti, così in questo periodo di chiusura anche delle librerie sono stati chieste molte novità editoriali. Accanto a queste però sono spuntati fuori dei libri meno recenti, ma che hanno suscitato molto interesse: Spillover, Cecità, L’amore ai tempi del colera, La peste. Sono titoli che hanno letto e riletto in molti.

 

Cosa pensa che accadrà nei prossimi mesi?

Nelle esigenze degli utenti aumenterà la voglia di tornare alla normalità. Poter entrare in biblioteca e scegliere i libri a scaffale, sedersi e leggere per qualche ora in tranquillità o poter venire a studiare nelle nostre sale è una richiesta che ci stanno facendo in molti da tempo. La loro è una necessità di vicinanza e contatto fisico che può essere capita solo da un forte lettore. La pandemia in atto ha fatto capire un po’ a tutti quanto conta nella nostra individualità il contatto fisico con le persone; per i lettori questa cosa esiste anche con il libro.