Biblioteche e gruppi di lettura hanno una relazione stabile e felice da decenni, è un rapporto che funziona.
Prendendo spunto dall’approfondita recente analisi di Chiara Di Carlo “Gruppi di lettura: dalle biblioteche ai nuovi spazi sociali”1 scopriamo qualcosa in più di questa attività.
Il fenomeno è diffuso, un numero considerevole di biblioteche e sistemi bibliotecari ospita e molto spesso attiva direttamente un gruppo di lettura2. A diversi livelli si svolgono anche corsi sul tema rivolti ai bibliotecari, allo scopo di fornire strumenti e spunti per attivare, ospitare, gestire, coordinare nel modo più efficace un gruppo di lettura nelle proprie biblioteche. Non di rado il bibliotecario è anche il coordinatore o il moderatore del gruppo di lettura.
Come dicevamo, quindi, si tratta di un legame forte e consolidato. Ma cos’è un gruppo di lettura? Principalmente, un gruppo di persone che si incontra in un luogo per parlare dei libri che ha letto o ascoltare di libri che potrebbe leggere. Questi gruppi si formano certamente spinti dalla passione per la parola scritta, ma anche la componente della socialità e rilevante: se infatti per molti la lettura è un passatempo solitario, per molti altri è qualcosa da condividere e che rappresenta la base comune per incontrare nuove persone. Per altri ancora è tutte e due le cose, in momenti e con tempi diversi. I gruppi di lettura rappresentano un riferimento importante anche per molti editori, che si rivolgono a questo insieme di lettori forti per ricevere commenti (rischiando anche stroncature) sulle edizioni di prossima uscita, o appena uscite, elementi di valutazione preziosi per stabilire se promuovere ancora un determinato scrittore.
Che sia proprio la biblioteca il luogo prediletto dai gruppi di lettura per nascere e incontrarsi, più di molti altri (caffè letterari, librerie, o altri luoghi non pubblici) è un chiaro segno del suo ruolo sociale e di fulcro relazionale nel territorio in cui si trova.
Non a caso il Manifesto per i gruppi di lettura italiani 3 sostiene che
“le biblioteche pubbliche siano il luogo ideale per fare da casa a un gruppo di lettura, il luogo più pertinente per parlare di libri, luogo aperto, e capace di favorire il ‘transito”.
Non l’unico, ma quello ideale.