fondo de mauro

Fondi personali e biblioteche d’autore: cosa sono e linee guida per il trattamento

Il ‘900 è stato dominato da numerose figure intellettuali poliedriche, dedite a arti ed attività culturali molto varie. Nella seconda metà del secolo è aumentato progressivamente l’interesse verso le raccolte librarie appartenute proprio a scrittori ed autori letterati.

Queste collezioni, inizialmente private, in seguito acquisite e gestite dalle biblioteche sono in grado di restituire non solo un ritratto ad ampio spettro del possessore, dalla sua formazione agli studi compiuti, dagli interessi personali alle connessioni con altre personalità di rilievo del circuito culturale; ma soprattutto forniscono testimonianze, tracce del periodo storico e del contesto culturale in cui ha operato e vissuto il possessore.

Definizione e caratteristiche dei fondi personali e delle biblioteche d'autore

Per rispondere a ciò faremo riferimento alle Linee guida sul trattamento dei fondi personali elaborate dalla Commissione nazionale biblioteche speciali, archivi e biblioteche d’autore dell’Associazione Italiana Biblioteche.

“Per fondi personali si intendono complessi organici di materiali editi e/o inediti raccolti e/o prodotti da persone significative del mondo della cultura, delle professioni e delle arti prevalentemente dalla seconda metà del XIX secolo in poi.” 1 ; all’interno possiamo rintracciare tipologie già definite precedentemente nelle scienze archivistiche, biblioteconomiche e museali, come le biblioteche d’autore o gli archivi di persona.

In particolare, le biblioteche d’autore sono “raccolte di libri accorpati in maniera funzionale alla propria attività da un soggetto significativo per la comunità culturale. I documenti sono legati da un vincolo che li caratterizza in quanto insieme e tali da restituire sia il profilo del soggetto produttore che momenti della nostra storia culturale”.2

  • La prima caratteristica è difatti il vincolo, il quale deve essere messo in evidenza durate tutta la fase del trattamento gestionale: esso si esprime non semplicemente attraverso l’intuitivo legame con il possessore, ma soprattutto, se esistente o ricostruibile, nel rispettare la disposizione originaria del fondo definito dal proprietario. In questo modo, si garantisce la conservazione di certi legami e le correlazioni profonde che sono la risultanza del percorso ideale dei rapporti di amicizia e collaborazione intellettuali con studiosi, intellettuali del suo tempo significativi per ricostruire il processo formativo della raccolta.3
    Bisogna evitare qualsiasi forma di alterazione della struttura preesistente; si possono pianificare possibili interventi che tuttavia debbano rispettare la stratificazione. Nel caso di mancata disponibilità degli spazi per accogliere il fondo, o per mancata pertinenza delle raccolte, si deve lasciare traccia delle collocazioni preesistenti riportandole negli appositi campi (note sulla provenienza) della scheda catalografica.
  • La seconda caratteristica è l’unitarietà: bisogna evitare qualsiasi forma di frammentazione e se possibile ricomporre le parti disperse anche tra vari istituti, creando relazioni reciproche informative e operative.
    Un esempio di frammentazione di una biblioteca d’autore attualmente oggetto di un importante progetto di gestione e valorizzazione presentato in occasione di questo convegno è quello legato al celebre linguista Tullio De Mauro. La sua biblioteca, che conta decine di migliaia di volumi, è stata divisa per volontà dello stesso possessore tra l’Università della Calabria, la Rete italiana di cultura popolare di Torino e la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. È stato, però, desiderio della famiglia De Mauro una riunificazione ideale e virtuale della raccolta libraria attraverso la realizzazione di un unico catalogo informatizzato che coinvolgesse le tre istituzioni.4
  • La terza caratteristica riguarda il trattamento catalografico del fondo: data la peculiarità dei singoli documenti che conservano i segni di appartenenza del possessore si procederà ad una attenta analisi anche dell’aspetto fisico: la presenza o meno di sovraccoperte, fascette editoriali e dalle tracce d’uso come sottolineature, annotazioni, dediche agli inserti rinvenuti all’interno come foglietti di carta, segnalibri, qualsiasi tipo di materiale presente.Per questi ultimi, si procederà con una metodologia specifica, detta trattamento in camicia” 5: esso consente di segnalare come sia pervenuto (il legame con il documento d’origine) e di preservare il materiale inserito.
    Inoltre il fondo potrà contenere tipologie particolari, come edizioni fuori commercio, a tiratura limitata, oggetti d’arte ed opere ricevute in dono da altre figure rilevanti, manoscritti, bozze editoriali, carteggi, ecc.
    La catalogazione dovrà necessariamente muoversi in parallelo alla presenza di questi elementi elencati, provvedendo alle descrizioni approfondite dei singoli esemplari, i quali a tutti gli effetti diventano un unicum. È necessario eseguire questo trattamento, descritto ampiamente nelle citate Linee guida sul trattamento dei fondi personali, in modo da mettere in luce la storia del proprietario e dei legami, di tutte le connessioni avute da quest’ultimo (personali, lavorativi, culturali, sulle proprie opere, ecc.) così da fornire una ricca fotografia del contesto in cui il possessore si è mosso: la nostra storia.
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Da qui l’importanza di saper gestire e valorizzazione queste raccolte documentarie che possono contenere non soltanto materiale librario ma ogni forma di documentazione personale privata, come i carteggi, oppure oggetti d’arte, fotografie, appunti, ecc.

Proprio questa connotazione ibrida ha offerto lo spunto per un momento di riflessione da parte della comunità scientifica e professionale di area archivistica e biblioteconomica6 suggerendo un approccio interdisciplinare finalizzato ad una maggiore collaborazione e condivisione delle relative competenze per gestire e tutelare questo patrimonio culturale.

Tramite l’intervento di personale specializzato, il trattamento può essere suddiviso in parte libraria, archivistica e museale, seguendo gli standard ed i criteri del relativo settore. Con questa metodologia si creerebbe un punto d’incontro e scambio, tale da consentire maggiori possibilità d’accesso all’informazione da parte dell’utente.7

 

Scriveteci a comunicazione@archivibiblioteche.it o compilate il form sottostante, saremo lieti di darvi un parere sulle vostre collezioni!

1. Commissione nazionale biblioteche speciali, archivi e biblioteche d’autore. 2019.
Linee guida sul trattamento dei fondi personali. Versione 15.1 – 31 marzo 2019,
https://www.aib.it/wp-content/uploads/2020/01/15.1_Linee-Guida-fondi-personali-def-1-ULTIMA-VERSIONE.pdf

2. Ivi

3. Ivi

4. PARLAVECCHIA, Rosa. Personal Libraries and Archives. Some thoughts at the end of the Conference “The privilege of the written word: management, conservation and enhancement of personal papers and books” ( University of Salerno 10-12 April 2019). JLIS.it, [S.l.], v. 10, n. 3, p. 136-140, sep. 2019.

5. https://www.archivibiblioteche.it/2019/09/11/il-trattamento-in-camicia-in-biblioteca-cose/

6. PARLAVECCHIA, Rosa. Personal Libraries and Archives. Some thoughts at the end of the Conference “The privilege of the written word: management, conservation and enhancement of personal papers and books” ( University of Salerno 10-12 April 2019). JLIS.it, [S.l.], v. 10, n. 3, p. 136-140, sep. 2019. 

7. Commissione nazionale biblioteche speciali, archivi e biblioteche d’autore. 2019.
Linee guida sul trattamento dei fondi personali. Versione 15.1 – 31 marzo 2019,
https://www.aib.it/wp-content/uploads/2020/01/15.1_Linee-Guida-fondi-personali-def-1-ULTIMA-VERSIONE.pdf